Castor_-_Monte_Castore

Alexis Courthoud: Più in alto di tutti – Monte Castore (Valle d’Aosta)
Foto vincitrice del concorso Wiki Loves Monuments Italia 2013, disponibile in CC-BY-SA.

Vi siete mai chiesti perchè non si possa fotografare liberamente all’interno di luoghi tutelati, da musei ad aree archeologiche? In genere i divieti derivano da necessità di conservazione oppure da accordi di esclusiva che danno sostegno economico alla sede museale, ma se non c’è un divieto esplicito la situazione si fa oscura (a cominciare dalla richiesta di autorizzazione al responsabile della singola struttura).

L’introduzione nel 2004 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Dlgs 42/2004) ha dato un corpo organico alle norme di tutela dei beni culturali e paesaggistici (compito affidato al MiBAC). Tra le diverse norme, quella che maggiormente influisce sulla diffusione delle opere italiane nella cultura digitale è la limitazione della riproduzione di beni tutelati dallo stesso codice (articolo 108, comma 3):

Nessun canone è dovuto per le riproduzioni richieste da privati per uso personale o per motivi di studio, ovvero da soggetti pubblici per finalità di valorizzazione. I richiedenti sono comunque tenuti al rimborso delle spese sostenute dall’amministrazione concedente.

In sostanza, i cittadini italiani possono ad esempio fotografare un monumento tutelato (tipo il Colosseo) a patto che queste foto se le tengano per ricordo – per approfondire la situazione internazionale, vedasi libertà di panorama su Wikipedia- e che richiedano l’autorizzazione al soggetto responsabile per il monumento. Per come è posta attualmente la normativa, si arriva perfino ai casi come il David col fucile in mano, la pubblicità di una fabbrica americana di armi, sulla quale la Sovrintendenza di Firenze non è potuta intervenire poichè la normativa italiana non sussiste sul territorio americano.

Cosa si può fare per superare questo impasse? Sicuramente si dovrà arrivare prima o poi ad una riforma del Codice che tenga conto della rapida evoluzione della condivisione (e della cultura digitale), ed in tal senso mi sento di condividere le idee che vengono portate avanti dalle Invasioni Digitali (e delle proposte di BeniCulturaliAperti che è in essa confluito).

A questo punto come si dimostra l’importanza della cultura digitale? Come si promuove?

Wikimedia dal 2010 organizza il concorso a livello europeo intitolato Wiki Loves Monuments, e dal 2012 l’associazione Wikimedia Italia partecipa gestendone la sezione italiana (questo il sito).

La procedura è molto semplice: bisogna essere registrati su Wikimedia Commons, vedere cosa è possibile fotografare sul sito dedicato all’evento o su Wikipedia, e poi passare dalle pagine del concorso per caricare le foto solamente nel periodo 1-30 Settembre 2014.

Senza limiti nel numero di foto inviabili, più si contribuisce maggiore sarà l’archivio libero di Wikimedia Commons.

Spesso, al concorso principale, si associano iniziative particolari, sia come premi speciali (ad esempio in Piemonte quest’anno), sia come mostre (la mostra itinerante l’anno scorso è iniziata da Todi). Se a Genova si desidera cogliere l’occasione della delibera e fare altrettanto coordinandosi con l’iniziativa nazionale è possibile contattare direttamente Open Genova all’indirizzo mail info@opengenova.it. Noi ci muoveremo comuque a breve.

Tutti i file multimediali del progetto sono riutilizzabili secondo termini di licenza liberi (per il progetto è stata selezionata la CC-BY-SA, che richiede, quando si riusa l’immagine, di dire chi l’ha scattata e di condividerla sotto una licenza simile), e questa spesso si svela essere una scelta ottimale anche per la visibilità dello stesso creatore: il mese scorso una testimonianza di Mike Peel ha fornito un interessante esempio di come scegliere di condividere materiale dietro una licenza libera permetta a tutto il mondo di utilizzare una tua creazione dandoti i giusti crediti.

Tutto questo per dire che quest’anno sarà possibile partecipare anche a Genova, grazie alla delibera di giunta DGC-2014-97 del 15 Maggio che elenca i monumenti nel patrimonio comunale e autorizza alla riproduzione ai fini del caricamento su Wikimedia Commons (eliminando quindi la necessità di autorizzazione specifica di cui si è parlato all’inizio). Qui il comunicato ufficiale dell’associazione Open Genova.

Questo l’elenco presente sulla delibera:

  1. Cimitero di Staglieno
  2. Commenda di San Giovanni di Pré
  3. Loggia dei Mercanti
  4. Porta Soprana
  5. Casa di Colombo
  6. Teatro Carlo Felice e Statua di Garibaldi
  7. Torre degli Embriaci
  8. Torre della Lanterna
  9. Musei di Strada Nuova (Pal. Rosso, Bianco, Tursi)
  10. Chiostri e Museo di Sant’Agostino
  11. Museo Risorgimento e Casa natale G. Mazzini
  12. Villetta Di Negro e Museo Arte Orientale E. Chiossone
  13. Arco di Trionfo
  14. Parco e Villa Pallavicini Pegli
  15. Il Parco e i Musei di Nervi
  16. Palazzo Verde Magazzini dell’Abbondanza
  17. Via del Campo 29r – Emporio museo musicale
  18. Villa Croce

Infine, qui è possibile consultare una mappa costruita da Open Genova che riprende l’elenco della delibera.

Il vincitore dell’edizione 2013 di Wiki Loves Monuments Italia

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