Gli elementi c’erano proprio tutti.

C’era una Piazza Rotonda in cattive condizioni di manutenzione e l’esigenza di sistemarla, sentita e lamentata con il solito mugugno ligure, era ed è chiara e lampante.

C’era anche una gran quantità di persone (e di quattrozampe) di tutti i tipi e di tutte le età, che frequenta e anima quotidianamente e apparentemente ama questa Piazza Rotonda.

In questa storia c’era anche l’elemento sorpresa, necessario in ogni storia: un esercente illuminato che ha investito nel chiosco e nei servizi di condivisione ed era pure intenzionato a investire denaro da destinare alla riqualificazione della Piazza Rotonda.

C’era anche una occasione imperdibile di sperimentazione di democrazia partecipata: finalmente un modo nuovo di partecipare alla manutenzione della città e degli spazi comuni.

C’erano ben due progetti per la stessa Piazza: “Partecip@rea > Piazza Rotonda (piazzale San Francesco D’Assisi)” e  “Piazzale San Francesco D’Assisi”.

Il primo più innovativo presentato da me e condiviso qui in OpenGenova, l’altro più “tradizionale” sia nella tipologia di progetto, sia nella modalità di presentazione.

Come in tutte le storie vere i protagonisti sono però ben lungi dall’essere infallibili, partiamo quindi dal primo errore, commesso da me e dall’architetto che ha presentato l’altro progetto: io ho caricato all’ultimo minuto il laboratorio su OpenGenova (anche se a mia parziale discolpa posso testimoniare un accanimento di impegni e problemi tecnologici e non che si sono avvicendati con un disarmante tempismo), perdendo la preziosa opportunità di sviluppare e confrontare con altri il progetto, l’architetto dal canto suo probabilemente non neppure ha visionato il sito di Open Genova.

Facendo il gioco del “se”, che si fa sempre col senno di poi, se io avessi caricato prima il progetto e se lo avesse fatto anche l’architetto, probabilmente avremmo potuto unire i due progetti creando un laboratorio condiviso, probabilemente riuscendo a coinvolgere per tempo più persone, sicuramente valorizzando al meglio il lavoro di entrambi.

Purtroppo anche questa mia storia la sto condividendo con molto ritardo, sicuramente alcune strane cose accadono e sembrano osteggiare malignamente alcune azioni, fatto sta che, colmo dei colmi, vuoi per la pigrizia dei residenti, vuoi per le oggettive difficoltà per la votazione su Urban Center, nonostante la successiva sinergia con il proprietario del bar Carinius e con l’architetto, nonostante la divulgazione cartacea in loco e sui social, con un video, con messaggi e inviti…i nostri due bei progetti sono stati votati pochissimo.

Però abbiamo avuto molti “mi piace”, molti “complimenti, bel progetto!”, molti “sarebbe bello!”

Sarebbe bello?! Ma svegliatevi, muovetevi per ciò che dovete sentire vostro: partecip@te, davvero, questo sarebbe bello!

Visita il laboratorio progettuale su Open Genova

Vota il progetto su Urban Center

Qui le istruzioni per votare

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