Come nasce questo amore per santa Brigida? Da quando sono venuto ad abitarci 10 anni fa. Ho trovato subito un gruppo di persone attive per contrastare il degrado e la cattive frequentazioni della zona con nuove iniziative possibili. La prima che venne trovata era far conoscere la storia di questa parte di Genova un po’ dimenticata, con le ricerche e le visite guidate che abbiamo fatto in costume due volte l’anno e poi l’attività di pressione e sensibilizzazione verso le istituzioni  per ottenere un aiuto e un progetto di rinascita adeguato  a questa collina. Da lì abbiamo presentato un progetto di itinerario turistico, abbiamo fatto ormai numerose giornate della pulizia e quindi è uscito anche un libro sul monastero di santa Brigida dal titolo Scala Coeli, immagine a cui era dedicato il convento.

Poi ci siamo riproposti di restaurare l’arco del convento a metà di via Balbi in salita. Anche questo un proposito difficile da realizzare per soldi impiegati e difficoltà burocratiche. Oggi questo progetto ci sembra il primo passo importante per il nostro scopo: far passare sempre più gente fra castello d’Albertis e via Balbi, conoscendo una zona tranquilla, verde e di nuovo ripulita e ben tenuta.  Speriamo di farcela!

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