Più rigore nella spesa. Salvaguardati i servizi sociali. Un milione in meno alla cultura. Diminuita la spesa per mutui e interessi. Sono alcune delle frasi che leggiamo in questi giorni nei titoli di giornale e riferite al bilancio 2014 del Comune di Genova, presentato in questi giorni e presto sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale.
Frasi che provano a rendere comprensibile a tutti uno degli strumenti fondamentali dell’attività amministrativa, il bilancio, che a dispetto della sua centralità rimane spesso difficile da capire a chi non disponga di approfondite competenze tecniche e contabili.
Per rendere più agevole la lettura di un bilancio è stato presentato, qualche mese fa, il progetto Open Bilanci , curato dall’associazione OpenPolis. Come altri strumenti messi a punto negli anni dall’Associazione, lo scopo è quello di rendere accessibili informazioni essenziali per la comprensione e la valutazione delle scelte amministrative e politiche compiute dalle istituzioni: si pensi a OpenParlamento, la piattaforma che consente di informarsi sull’attività dei singoli parlamentari, oppure ad OpenMunicipio, lo strumento che consente ad un comune di rendere pubblici e facilmente accessibili tutti gli atti e i doumenti prodotti.
In OpenBilanci sono stati caricati tutti i bilanci preventivi e consuntivi dei comuni italiani dal 2003 al 2013, ed esistono diversi “tools” per ricavarne informazioni in maniera intuitiva, spesso utilizzando interfacce grafiche interattive.
Concentrandosi su un singolo comune, è possibile visualizzare le variazioni delle diverse voci di bilancio nel passaggio da un bilancio al successivo. Prendendo ad esempio Genova, si può scoprire che nel bilancio consuntivo 2012 la voce di spesa che ha avuto il tasso di incremento più alto, rispetto a quanto scritto nel bilancio preventivo, è stato lo sport, per il quale si è avuto una spesa di quasi l’8% superiore al previsto, mentre la voce turismo ha visto scendere l’impegno di quasi il 10%.
E’ anche possibile visualizzare l’andamento nel tempo di alcuni indicatori quali l’indice di autonomia finanziaria, le spese per il personale e gli investimenti, mettere a confronto due comuni riguardo agli indicatori di bilancio, stilare una classifica degli impegni di spesa e delle entrate, filtrando su base geografica e soprattutto, in base alla dimensione del comune: chiedendosi ad esempio, quali comuni sopra i 500.000 abitanti abbiano investito di più in cultura, scopriamo che nel bilancio 2012 (ultimo disponibile) Milano è in testa con circa 78 € per abitante, Genova si piazza terza con 58 € e Napoli ultima con meno di 8 €.
Il progetto OpenBilanci, finanziato attraverso il bando Open Data Lazio, utilizza i dati ufficiali della Direzione Centrale della Finanza Locale presso il Ministero dell’Interno, che ha il compito di istituzionale di raccogliere i bilanci dei singoli comuni. Nelle FAQ del sito si accenna alla possibilità dei Comuni di pubblicare direttamente i propri bilanci sulla piattaforma senza attendere la pubblicazione ufficiale, ma al momento si tratta di una opzione che non è ulteriormente specificata.
In conclusione, uno strumento utile e che, soprattutto, sottolinea una verità ormai universalmente accettata, quando si parla di trasparenza e Open data: non è sufficiente che i dati siano disponibili ed accessibili, è necessario che siano anche comprensibili al cittadino medio, e quindi sono fondamentali gli strumenti e le pratiche (anche offline) che operano in questa direzione.
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