Marco Bucci risponde alle 5 domande di Open Genova

Open Genova ha posto 5 domande ai candidati sindaco (elezioni amministrative 2022) sui temi a noi cari: Transizione Digitale, Lotta al divario digitale culturale, Smart City e Tecnologie Digitali.

Di seguito riproponiamo le domande con le risposte di Marco Bucci.

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Quale sarà la prima azione di transizione digitale della Pubblica Amministrazione che, come candidato sindaco, farà quando sarà eletto?

Proseguiremo senz’altro nelle attività di digitalizzazione dei processi e dei servizi rivolti al cittadino: il Comune di Genova negli ultimi anni ha effettuato un cambio di paradigma mettendo il cittadino al centro, togliendolo dalla difficoltà di dover conoscere l’organizzazione interna di un ente complesso per poter fruire dei servizi erogati.

Questa digitalizzazione ha realizzato servizi innovativi, semplici, accessibili sempre ed utilizzabili ovunque anche da mobile: si tratta di un percorso complesso che interviene profondamente nella modalità di implementazione dei servizi, che vengono ora costruiti attraverso l’interoperabilità tra sistemi applicativi e fonti dati.

Tra le altre cose negli ultimi anni abbiamo lavorato alla creazione del Fascicolo del Cittadino, per creare un punto unico d’accesso personale e sicuro in cui ciascun cittadino possa trovare i propri dati e servizi di interesse. Abbiamo anche realizzato lo sportello unico dove tutte le pratiche possono essere completate digitalmente. Tali servizi sono disponibili anche attraverso il fascicolo.

Oltre a questo abbiamo lavorato sulla comunicazione tra cittadini e Comune attraverso SegnalaCi, che è diventato il canale di comunicazione ufficiale attraverso cui segnalare o chiedere informazioni e ottenere risposte.

Sarà fondamentale proseguire in questo percorso per semplificare tutti quei servizi non ancora reingegnerizzati, anche attraverso l’introduzione di meccanismi di intelligenza artificiale che possano accelerare tale processo, e per migliorare gli strumenti comunicazione da e verso il cittadino attraverso l’introduzione della multicanalità.

Tutto questo senza dimenticare la transizione digitale interna all’ente che attraverso l’introduzione di nuovi strumenti, previsti da progetti appena avviati, migliorerà le prestazioni delle strutture dell’ente, portando di conseguenza a un miglioramento dell’efficienza operativa dell’ente.

Rispetto al Piano Triennale per l’Informatica del Comune di Genova 2020-2022 (pagg. 6-9), quali sono secondo lei i punti migliorabili e cosa dovrà essere fatto durante il suo mandato?

Rispetto al Piano Triennale per l’Informatica, Genova continuerà nella trasformazione dell’ente in chiave digitale, proponendosi come amministrazione pilota a livello nazionale sui progetti promossi dal Ministro innovazione tecnologica e transizione digitale: dopo essere stata apripista nell’adozione del RAO pubblico per diffondere l’identità digitale, dopo essere leader nella cashless society, dopo essere diventata il primo comune per numero di servizi su App IO, sarà presto prima sperimentatrice del Sistema di gestione deleghe nazionale per consentire anche ai meno digitalizzati di delegare persone fidate ad operare per proprio conto.

Oltre ai servizi digitali per i propri cittadini residenti si lavorerà anche sul turismo, attraverso la realizzazione di piattaforme innovative, centrando gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite e favorendo allo stesso tempo lo sviluppo economico della città.

Nell’ambito della lotta al divario digitale, a Genova esistono diverse associazioni del terzo settore che si occupano di alfabetizzazione digitale. Qual è la sua posizione relativamente al coinvolgimento del terzo settore in questa attività? Ritiene che questo ruolo debba/possa essere svolto direttamente dalle strutture comunali/municipali?

Ritengo che il coinvolgimento di associazioni sul territorio che accompagnino i cittadini in un percorso finalizzato alla riduzione del divario digitale sia decisamente importante, vista la caratteristica capillarità del terzo settore nel tessuto urbano. Il Comune attraverso i suoi progetti di trasformazione digitale mira anche alla riduzione del divario digitale, studiando soluzioni che rendano accessibili i servizi a cittadini con qualsiasi livello di alfabetizzazione digitale.

Il Comune di Genova è in prima linea per quanto riguarda la formazione e l’incremento delle competenze digitali: è stato un enorme successo l’iniziativa “Scuola Internet per tutti” nell’ambito del percorso “Risorgimento Digitale” attraverso il quale sono stati erogati corsi di formazione digitale personalizzati sulla realtà genovese, dedicati all’utilizzo di Spid e Fascicolo del Cittadino.

Vista l’ottima riuscita dell’iniziativa, le attività di formazione saranno replicate anche nel 2022 introducendo attività formative di upskilling e reskilling a vari livelli di complessità.

Un recente studio commissionato da Intel rileva che la metà degli intervistati non ha idea di cosa sia una smart city/città intelligente (fonte: sito web Corriere.it). Quali azioni pratiche intende fare per aumentare la consapevolezza e la conoscenza di questo argomento nei cittadini genovesi?

Il concetto di smart city racchiude una pluralità di azioni ed interventi effettuati nelle città: Genova è una smart city e negli ultimi anni ha lavorato molto sulla parte di servizi al cittadino.

Le nuove progettualità appena avviate ampliano la prospettiva, dai singoli servizi digitali ci si sposta verso la realizzazione di piattaforme di intelligenza urbana che consentano di avere una visione trasversale della città che tenga conto di fattori riguardanti domini diversi (dalla mobilità, alla gestione del verde, alla sicurezza cittadina, alla gestione energetica, alla gestione ambientale).

L’obiettivo è creare uno strumento che possa supportare l’ente nella gestione operativa della città, nel prendere decisioni strategiche sulla pianificazione di interventi e nell’agire in situazioni emergenziali: tutto questo ha delle importanti ricadute nella vita dei cittadini che fruiranno di una migliore vivibilità della città e allo stesso tempo potranno accedere ai dati di loro interesse gestiti dalla piattaforma stessa.

Un altro aspetto importante sarà coinvolgere i cittadini in queste progettualità, per renderli partecipi e fruitori consapevoli, attraverso iniziative e piani di comunicazione capillari.

Come futuro sindaco, come vede il rapporto tra genovesitecnologie digitali e pubblica amministrazione locale tra 5 anni, alla fine del suo mandato? Cosa sarà cambiato?

La città di Genova entro i prossimi 5 anni potrà fruire di servizi intelligenti, innovativi e fruibili in modalità one-click. Oltre alla completa digitalizzazione dei servizi, verranno introdotte modalità di interfacciamento con la PA basate sulla voce.

Prevedere e quindi prevenire e anticipare le esigenze del cittadino, semplificare le modalità di comunicazione, massimizzare l’interoperabilità tra sistemi a livello nazionale porterà a un’estrema semplificazione della fruizione dei servizi nella città di Genova.
Le applicazioni ed i dati saranno tutti in cloud aumentando significativamente l’introduzione di nuove tecnologie: tutto però semplificando l’interfaccia con il cittadino.

L’adozione di nuovi strumenti avanzati porterà alla realizzazione di una città sempre più immersiva e accessibile, che oltre ad avvicinare la PA al cittadino, vedrà quest’ultimo primo promotore dei servizi realizzati dalla città.

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