Open Genova ha posto 4 domande ai candidati alla presidenza della Regione Liguria sui temi a noi cari: banda larga, dati aperti, partecipazione e innovazione.
Di seguito riproponiamo in neretto le domande con le risposte di Luca Pastorino.
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WiFi: La disponibilità di connessioni internet wi-fi gratuite, efficienti e facilmente fruibili è una delle condizioni infrastrutturali necessarie per garantire lo sviluppo digitale della nostra regione. Cosa pensa del progetto Liguria Free WiFi, attivato da Regione Liguria? Quali modifiche, o integrazioni, apporterebbe?
Condivido il vostro giudizio sull’importanza della disponibilità di connessione internet wi-fi gratuite e penso che questo valga ancora di più in una Ragione a forte vocazione turistica come la nostra; per questo da sindaco sono stato tra i primi ad aderire al progetto di Liguria Free Wifi, con 4 hot spot presenti nel Comune di Bogliasco. Penso inoltre che vadano incentivati anche i privati che contribuiscono alla diffusione di Internet aprendo le loro reti, ad esempio con sgravi fiscali come fatto dai vicini di Sori e trovo in tal senso lodevole anche la vostra iniziativa di mappatura #OgWifi
Trasparenza (Open Data): La disponibilità di dati aperti, liberamente scaricabili dal sito regionale in un formato che ne permetta facilmente l’elaborazione in forma elettronica, è un elemento fondamentale per consentire la trasparenza amministrativa. Quali ritiene siano le azioni da mettere in atto per aumentare la qualità e la quantità dei dati aperti della Regione Liguria? Quali iniziative ritiene di attuare per agevolare la creazione di una comunità di utilizzatori di questi dati?
La disponibilità di dati aperti è fondamentale per la trasparenza amministrativa (e quindi lotta alla corruzione e agli sprechi) – Guarda Video – ma può essere anche un volano per la creazione di un ecosistema di applicazioni e servizi che ruoti intorno ad essi; per questo mi impegno ad aumentare il numero di dataset disponibili e a renderli ancora più riusabili e collegati fra loro. Partiremo dall’ascolto delle associazioni che già operano per la promozione degli open data e organizzeremo eventi (ad es. hackathon) per promuoverne la diffusione.
Partecipazione: È ormai considerato naturale che le persone si informino, si associno e partecipino alla vita pubblica utilizzando le nuove tecnologie. In tutto il mondo possiamo trovare esperienze, anche molto avanzate, che favoriscono la partecipazione grazie all’uso delle nuove tecnologie. Esistono esperienze di questo tipo, italiane o straniere, che le piacerebbe realizzare in Liguria durante il suo mandato?
Anche per queste elezioni regionali si prevede un grande astensionismo; questo è un dato che preoccupa e che deve far riflettere chiunque si occupi di politica. Penso che la partecipazione dei cittadini alle scelte delle pubblica amministrazione sia fondamentale per recuperare quel rapporto di fiducia tra politico ed elettore che sembra ormai logoro. In questo contesto l’uso delle nuove tecnologie può essere fondamentale per accorciare la distanza tra cittadini e amministratori, ma non deve essere un processo “esclusivo”, per questo deve essere accompagnato da un percorso di alfabetizzazione digitale che non lasci indietro nessuno. Tra gli esempi mi fa piacere citare proprio il vostro Partecip@, che potrebbe essere un buon modello per realizzare uno standard per tutta la Regione.
Innovazione: Al di là delle singole scelte, l’innovazione si può realizzare soltanto all’interno di un quadro generale che comprende tecnologie, infrastrutture, capacità di generare e attrarre saperi e competenze, visione di lungo periodo. Può indicare, in maniera sintetica, quale è la sua idea guida riguardo l’ecosistema dell’innovazione per la nostra Regione?
Credo che la nostra Regione disponga di un grande potenziale innovativo che troppo spesso non viene valorizzato e deve andare altrove per esprimersi. Per invertire questa tendenza è necessario che le eccellenze Universitarie e della ricerca presenti sul nostro territorio interagiscano ancora di più con le grandi aziende; compito di chi amministra è quindi coordinare questa interazione, creando anche le condizioni più favorevoli per l’accesso ai fondi europei, che vanno investiti in maniera mirata e non distribuiti a pioggia per creare consenso. A fianco alle grandi aziende tradizionali va creato inoltre un ecosistema adatto alla nascita e soprattutto alla crescita di startup innovative; per far questo propongo un modello di innovazione diffusa, non solo genovacentrica, in cui ogni Comune della nostra regione si faccia “laboratorio a cielo aperto” per chi vuole innovare, soprattutto nell’ambito della green e blue economy, per le quali il nostro territorio può essere l’ecosistema ideale.