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Stefano Sabatini fa parte del Gruppo di Lavoro di Open Genova su Open Data, nel fine settimana è andato al più grande raduno nazionale sul tema a Bologna. In questo post ci racconta com’è andata, la sua esperienza personale ed il punto della situazione sulla nostra città fatto insieme ad esperti del settore.

Venerdì, sabato e domenica si sono radunati a Bologna centinaia di persone, la cui esperienza andava dal semplice appassionato di dati al professionista, per il #SOD14, il meeting della comunità di Spaghetti Open Data, nata come mailing list di civic hackers e diventata in breve tempo il polo attorno a cui ruota l’attività italiana sui dati aperti.

Il venerdi è stato dedicato ai dibattiti e alle presentazioni, mentre il sabato ci si è “sporcati le mani” e la domenica due momenti di formazione su linked data e data visualization hanno chiuso il raduno.

Sono partito per Bologna con l’idea di conoscere quelle persone con cui fino a quel momento avevo interagito solo per mezzi telematici, ritrovare persone che non vedevo da un po’ di tempo e poter cogliere qualcosa delle esperienze altrui nel mondo della conoscenza libera (ma anche fare un minimo il turista), ed ecco qui di seguito un paio di impressioni che ne sono venute fuori.

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via Matteo Fortini su Flickr

Venerdi mattina, dopo l’apertura dedicata al progetto Wikidata (una iniziativa parallela a Wikipedia che cataloga e collega informazioni, generando una conoscenza interpretabile anche dalle macchine), il momento che più ha appassionato è stato forse il panel delle esperienze della pubblica amministrazione con i dati aperti: sono stati sottolineati come fossero necessari passi più accurati nella gestione dell’informazione, perchè i dati non sono solo quelli legati ai compensi dei dirigenti della sezione trasparenza sui siti dei Comuni; non si deve fare la gara sul numero di dataset rilasciati, i dati che generano valore sono quelli rilasciati con cura e completi.

Nella mattinata viene anche annunciato che a Maggio ci sarà una hackathon all’interno della Camera dei Deputati.

Nel pomeriggio spazio al barcamp su più spazi, il primo intervento ha dato spazio ad esempi delle possibilità offerte da OpenStreetMap.

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via Matteo Fortini su Flickr

Il Sabato, giorno di Hackathon, ha visto invadere gli spazi di Working Capital (incubatore di Telecom Italia): alcuni hanno messo mani alle visualizzazioni sui dati della sanità, altri ai dati del patrimonio sequestrato alle mafie, altri hanno messo mano a Monithon e Twittantonio, due progetti nati al raduno dell’anno precedente.

Io ho partecipato all’hackathon proposta da Maurizio Napolitano dove si è lavorato all’inserimento di informazioni sull’Open Data Census italiano (http://it-city.census.okfn.org/), progetto dell’Open Knowledge Foundation che vuole classificare le città per qualità dei dati disponibili in alcune categorie “succose”: con Carlo Fava abbiamo dato una occhiata a Genova e, anche se il punteggio è arrivato a 630, la situazione non è delle migliori!

Tolta l’indisponibilità di veri dati aperti, si nota che:
– AMT ha alcune informazioni interessanti ma sono bloccate da copyright, e l’esperienza del sito non è nemmeno bellissima (mi è venuta l’orticaria ad usare Google Maps)
– il bilancio previsionale del 2013 fatto a settembre dello stesso anno? Che previsione è quella fatta a posteriori??
– l’ufficio statistica pubblica si “open data”, ma questi sono fogli excel esportati già aggregati, e i dati sugli incidenti stradali non esistono (a meno di una tabellina nascosta nei meandri del sito)
– mancano i dati su permessi di costruzione, registro imprese, ispezioni sanitarie
– degli edifici pubblici si trovano giusto le scuole (su google maps..)
– altre informazioni sono ricavabili da altri enti (istat, regione,…)

Ecco uno storify che recupera alcuni momenti di #SOD14 https://storify.com/eccoilmoro/sod14

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