Ringraziamo Claudio Canavese, Presidente dell’associazione ALID per aver condiviso questa bella testimonianza. Anche tu hai una bella esperienza “digitale” su Genova e dintorni  da condividere? Scrivi qui

In questo mondo sempre più digitale e sempre meno fisico ricevere una lettera cartacea è una sorpresa. Se poi ad inviarla sono stati i bambini di una scuola elementare per ringraziare “I signori che hanno aggiustato i computer”, beh… allora si sfiora la commozione.

È capitato qualche giorno fa ai volontari della Associazione per le Libertà Informatiche e Digitali di Genova quando si sono visti recapitare la lettera scritta dai bambini della scuola primaria di S. Desiderio.

ALID è un’associazione di volontariato nata a Genova nel 2007 con lo scopo di diffondere il Software Libero, favorire l’adozione di standard aperti e promuovere i temi dei diritti e delle libertà digitali.

Dal 2008 ALID ha lanciato il Progetto Scuola: i volontari recuperano computer ancora funzionanti da ditte e privati desiderosi di disfarsene, li preparano con GNU/Linux e tanto software libero per bambini e ragazzi e realizzano a costo zero le aule di informatica per le scuole di ogni ordine e grado. Non contenti organizzano poi un corso per i docenti e forniscono supporto tecnico gratuito per tutta la vita del laboratorio.

Al momento sono 26 le scuole liguri iscritte al progetto, 16 delle quali già pienamente operative. Dal 2012 poi si è aggiunta anche l’Università di Genova con il Gruppo Aule Informatiche Automatizzate che ha integrato il Progetto Scuola con nuove funzionalità adatte a grandi aule studio e sale conferenze.

Con tutto questo lavoro i volontari ALID sono sempre di corsa: impegnati a preparare i pc per una scuola elementare o connessi ad una scuola media per installare un nuovo programma… però ogni tanto anche loro si fermano, forse perché in questo mondo sempre più digitale e sempre meno fisico ricevere una lettera cartacea è davvero una sorpresa, o forse perché se ad inviarla sono stati i bambini di una scuola elementare allora anche il più duro degli informatici non può fare a meno di fermarsi e sorridere.

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Ma solo un minuto perché ci sono tanti altri bambini che aspettano…

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