Grazie a questo spazio che ci fornisce Open Genova posso raccontare brevemente la genesi di questo laboratorio.

In realtà questa idea è nata circa dieci anni fa, con la realizzazione dei box interrati al posto di un asilo comunale proprio vicino a casa. Chi abita in via Cancelliere sa che gli spazi a disposizione sono veramente esigui, tanto è vero che riesce difficile anche camminare sui marciapiedi che se non sono ingombri dalle auto sono stretti e spesso pieni di buche.

Quindi mentre i box venivano creati era logico pensare che lo spazio soprastante sarebbe stato restituito alla collettività. ed invece questo non è ancora successo, nonostante il regolamento d’uso preveda che il municipio od il Comune possano con proprio ordinamento consegnare tale area ai residenti che ne facciano richiesta, e nonostante le richieste più volte effettuate in passato.

A suo tempo era già stato chiesto in mille riunioni con il comune, con la ditta realizzatrice, di realizzare qualcosa di fruibile da tutti. Poi è stato realizzato il campetto di pallavolo e va bene , ma non è mai stato dato in uso a terzi non acquirenti dei box.

Ecco quindi l’ennesimo caso di un bene pubblico che viene privatizzato, e in cui gli interessi di alcuni residenti viene prima di tutta la collettività in cambio di denaro a vantaggio di pochi. Il sogno di vedere i nostri bambini giocare in questo campetto è ormai sfumato in quanto non sono più bambini ma ragazzi, e l’amarezza che resta nel constatare che in dieci anni l’area non sia ancora stata resa pubblica.

Ci auguriamo quindi che ora i tempi siano maturi perchè il Municipio prenda inconsiderazione questa causa, che dia al comitato promotore l’accesso al sito, e che vengano fuori anche alcuni denari per rendere questo luogo più bello, più vivibile (sono state appena potate le piante e non c’è ombra per l’estate), che venga ripristinato il servoscala per gli anziani e disabili,  che vengano completate le piantumazioni su tutti i lati, che i ragazzi si costituiscano in volontariato per tenere pulito questo angolo che sentiranno finalmente loro.

Considerate che adesso possono entrare solo i possessori di un box e gli altri stanno fuori a guardare……. Ed alcune persone dei palazzi vicini li fotografano nella speranza di poter acciuffare qualcuno che non ha, ancora,  il diritto di entrare.

Mi auguro che ad oggi la voglia di vedere i ragazzi giocare all’aria aperta, e di sentirli anche ridere e scherzare,  prevalga sulla ipocrita richiesta di silenzio e decoro che in passato abbiamo dovuto sentire da alcuni residenti dei palazzi limitrofi.  Una città che non vuole i ragazzi è una città morta e sepolta, popolata da gente morta.

Il presidente del Comitato per il giardino di Via Cancelliere 53

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