Coworking Porto Antico è uno dei coworking presenti in città che hanno scelto di stipulare una convenzione con Open Genova. Grazie a questi accordi la nostra associazione, che promuove la cultura della condivisione e della reciprocità tipiche di questi ambienti, può disporre di spazi attrezzati ed organizzare eventi tematici in sinergia. Luca Dolmetta, cofondatore di CWG ci racconta i primi mesi di vita.
Io e Silvia, che insieme abbiamo creato CWG coworking porto antico da pochissimi mesi, abbiamo potuto constatare direttamente come il coworking si traduca concretamente in una piccola comunità in cui il lavoro è reso quotidianamente un’esperienza positiva, grazie alla condivisione di spazi ma soprattutto di conoscenze e passioni diverse. Passioni diverse da cui nascono anche idee nuove. Davvero interessanti.
Il coworking, e quindi anche il nostro, non rappresenterebbe nulla senza i professionisti (coworker) che lo vivono e lo scelgono per ragioni di costo, perché amano un ambiente stimolante e creativo, perché ricercano un luogo dove covare nuove idee. Anche dove stare insieme ad altre persone nella pausa caffè. Da qualche periodo diciamo che grazie al coworking ci stiamo rigenerando ed avvicinando a passioni nuove, anche più slow! Il nostro #claim è: #ri-generiamo il lavoro, la mente, il territorio. E su questo tema stiamo lavorando. Stiamo infatti costruendo una piccola associazione per fare incontri destinati ai coworker ed alla città strettamente connessi al nostro CLAIM. Incontri davvero interessanti.
Il coworking, almeno il nostro, non è un’attività redditizia. Aiuta a condividere spese ed a mettere in moto relazioni tra coworker e tra di loro ed il mondo esterno. A tutti diciamo che noi siamo anche strumento per aumentare la loro visibilità e siamo disposti a fare proposte insieme.
Sia io, sia Silvia, arriviamo da esperienze di lavoro in studi di architettura di media/grande dimensione. Abbiamo fatto esperienza di ricerca in Università con Dottorato ed Assegno di Ricerca. Stare in coworking ci riporta a rivivere le esperienze positive della ricerca, della sperimentazione e della comunità. Vedere i lavori del tuo vicino di tavolo o di quello dietro di te, ti fa apprendere nuove cose ed impararne il doppio. Frequentare i giovani ti alleggerisce ed entusiasma.
Quando dallo studio sono andati via altri colleghi, potevamo scegliere di cercare uno studio più piccolo. Invece abbiamo deciso di investire per provare a creare, in centro città, uno spazio di lavoro dinamico, contaminato dalla presenza di professionisti di settori diversi che fossero comunque accomunati da due passioni: la prima dal desiderio di sperimentare, anche nei progetti quotidiani di architettura, innovazione. La seconda, che in qualche maniera ci identificasse, quella verso i servizi per il “territorio” (architettura, urbanistica, il paesaggio) ed il design (grafico, web e del prodotto);
Guardando le esperienze di altri Stati Europei (ed alcuni piccoli tentativi italiani), non sarebbe male che la Regione Liguria sostenesse queste nuove “fabbriche di idee” ed i lavoratori intenzionati a far gruppo o rete in coworking (in Toscana danno voucher per i coworker da utilizzare in coworking). Significherebbe investire in innovazione, ricerca e sviluppo.
Per uscire dall’ambito locale abbiamo deciso di affiliarci alla rete COWO di Milano che riunisce i principali coworking presenti sul territorio nazionale e con loro collaborare per la costruzione e crescita del nostro coworking. Insieme a loro stiamo imparando molte cose per far funzionare un coworking. Stiamo anche lavorando ad un’iniziativa a livello nazionale.
Da quando abbiamo avviato l’idea del coworking (già questa è stata una sfida) abbiamo iniziato a ricevere visite da parte di professionisti di settori che non credevamo potessero avere interesse verso il nostro coworking: sceneggiatore, fotografo, esperto di google advards, progettista di giochi elettronici, regista, consulente aziendale, web marketing, grafico, casa discografica, startup nel campo delle barche a vela, ecc..
Grazie al coworking abbiamo instaurato relazioni con società che utilizzano Droni nel settore del rilievo monumentale, stampanti 3D che abbiamo utilizzato per prototipare piccoli prodotti di design, sistemi multimediali per allestimenti museali. Dopo pochi mesi di lavoro, in parallelo alla nostra prevalente attività di architetti, possiamo affermare che la nuova esperienza ci entusiasma e davvero ripaga della voglia di innovazione e dibattito che abbiamo cercato di mettere a disposizione nel centro della città di Genova.