Tra aprile e maggio 2018 l’Università di Genova propone il primo corso di perfezionamento su Smart City ad essere attivato nella nostra città

Il corso intende fornire conoscenze di base a futuri professionisti in grado di dialogare con i diversi attori delle smart city – pubblica amministrazione, imprese tecnologiche, università e centri di ricerca, cittadini e loro rappresentanti, società civile – al fine di coordinare iniziative smart in un’ottica integrata e di portfolio.

Per conoscere meglio alcune interessanti peculiarità di questa iniziativa Open Genova, socio onorario dell’associazione Genova Smart City, ha rivolto alla dottoressa Renata Dameri, professore associato di Economia aziendale presso il Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Genova, 4 domande di approfondimento.

1. Come nasce l’idea di un corso sulle Smart City?

L’idea di un corso sulle smart city nasce dal fatto che le smart city sono un tema molto trasversale, che richiede la capacità di vedere il fenomeno da molti punti di vista contemporaneamente.

Oggi in Italia non abbiamo percorsi formativi di questo tipo (all’estero ve ne sono già molti), il risultato è che i professionisti sono competenti solo su un aspetto (es. smart energy, smart mobility, smart building, etc) ma non sono in grado di affrontare la complessità delle smart city.

In futuro, se le smart city vorranno passare dalla fase pionieristica – un paniere di progetti piccoli, molto focalizzati e slegati tra loro – a sistemi strategici per le città, che progettano grandi iniziative estese a tutto il loro territorio, integrate e capaci di interessare vari aspetti della vita urbana, avranno sempre più bisogno di esperti di sistema, anziché di tecnici iperspecializzati.

2. Quali competenze specifiche possono maturare i frequentatori del corso?

Il corso mira a fornire innanzi tutto la capacità di leggere una città, di comprenderne le caratteristiche, le fragilità e i bisogni.

Questo è particolarmente importante in Europa e in Italia, dove le città sono il risultato di stratificazioni storiche millenarie, sia fisiche che culturali.

Solo questa capacità di lettura di un fenomeno complesso come le città odierne permette di disegnare la città del domani non in modo astratto o in dipendenza di una certa tecnologia, ma in funzione degli specifici bisogni di quella città e delle persone che vi abitano.

Il corso mira a trasmettere conoscenze teoriche sui modelli di smart city, ma soprattutto competenze pratiche relativamente ai casi di successo delle smart city, ai fattori di successo e di insuccesso, per evitare di ripetere errori fatti da altri.

Inoltre, intende fornire alcuni strumenti chiave per monitorare, pianificare, definire e valutare le performance smart non mediante (poco utili) ranking, ma mediante sistemi di supporto alle decisioni calati sulla singola città.

3. Quali tra gli argomenti trattati risultano particolarmente utili per una città come Genova?

Genova è stata una tra le prime smart city in Europa, ma oggi – come molte smart city della prima ora – fatica a trasformare i progetti in realtà concrete per tutti i cittadini, a generare dalle iniziative smart un impatto visibile e concreto per un numero alto di persone e quartieri.

Questo perché anche Genova – come tutte le smart city first mover – si è focalizzata molto sulle tecnologie.

La tecnologia è un elemento abilitante e necessario per costruire la smart city, ma va integrata con strategie, strumenti di policy urbana, strumenti di management. A questo mira il corso.

Queste competenze potranno essere utili per quelle imprese che producono una certa tecnologia smart, ma non sanno bene come trasformarla in una iniziativa di smart city, facendola approvare da una giunta comunale ed integrandola in un ben specifico disegno strategico sulla città.

4. Quali sono gli aspetti particolarmente importanti ed utili del corso?

A mio parere, sono i seguenti:

  • la visione integrata, che va oltre le mere tecnologie per fornire capacità di pianificazione smart a tutto tondo;
  • la presenza di docenti che oltre che a studiare la smart city per anni hanno esperienze concrete di implementazione di programmi urbani smart;
  • la messa a disposizione di molti materiali per l’analisi di casi, che costituisce una base di conoscenza critica fondamentale per implementare smart city di successo;
  • la possibilità di sviluppare un project work concreto al fianco di imprenditori o operatori nel settore smart.

Le iscrizioni terminano il 30 marzo 2018

Per tutte le informazioni sull’organizzazione didattica e sulle iscrizioni è possibile consultare la pagina dell’università di Genova.

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