Open Genova ha posto 4 domande ai candidati alla presidenza della Regione Liguria sui temi a noi cari: banda larga, dati aperti, partecipazione e innovazione.

Di seguito riproponiamo in neretto le domande con le risposte di Antonio Bruno.

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WiFi: La disponibilità di connessioni internet wi-fi gratuite, efficienti e facilmente fruibili è una delle condizioni infrastrutturali necessarie per garantire lo sviluppo digitale della nostra regione. Cosa pensa del progetto Liguria Free WiFi, attivato da Regione Liguria? Quali modifiche, o integrazioni, apporterebbe?

Molti di noi provengono dai movimenti altermondialisti, pertanto siamo favorevolissimi allo sviluppo di connessioni wi-fi gratuite e efficienti. Penso che l’obiettivo sia quello di estendere al massimo la connettivita’, anche e soprattutto nelle zone periferiche della regione che, in effetti, sono quelle che ne hanno piu’ bisogno.

Trasparenza (Open Data): La disponibilità di dati aperti, liberamente scaricabili dal sito regionale in un formato che ne permetta facilmente l’elaborazione in forma elettronica, è un elemento fondamentale per consentire la trasparenza amministrativa. Quali ritiene siano le azioni da mettere in atto per aumentare la qualità e la quantità dei dati aperti della Regione Liguria? Quali iniziative ritiene di attuare per agevolare la creazione di una comunità di utilizzatori di questi dati?

Bisogna coinvolgere un pool di esperti di comunicazione e di esperti informatici per rendere la consultabilita’ dei dati delle pubbliche amministrazioni realmente fruibile. Poi, in effetti, bisogna che i dati ci siano, anche quelli degli appalti, delle offerte, dei verbali delle decisioni assunte, della tracciabilita’ dei prodotti usati nelle mense, come richiesto al Comune di Genova da genitori delle mense scolastiche e su cui il Conislgio Comunale di genova si e’ espresso favorevolmente..

Partecipazione: È ormai considerato naturale che le persone si informino, si associno e partecipino alla vita pubblica utilizzando le nuove tecnologie. In tutto il mondo possiamo trovare esperienze, anche molto avanzate, che favoriscono la partecipazione grazie all’uso delle nuove tecnologie. Esistono esperienze di questo tipo, italiane o straniere, che le piacerebbe realizzare in Liguria durante il suo mandato?

Le nuove tecnologie possono facilitare la partecipazione di cittadini e cittadine. L’esperienza nel Municipio Centro Est è sicuramente virtuosa e da testare per allargarla ad altri ambiti. Noi come Progetto Altra Liguria abbiamo testato un sistema per aumentare il livello di partecipazione al nostro interno. Senza sostituire il necessario confronto “de visu”, sono strumenti che possono integrare la lotta per andare verso una vera democrazia partecipativa. Anche se adesso il problema e’ che le decisioni assunte (ad esempio in sede di referendum contro le privatizzazioni del giugno 2011) sono puntualmente disattese dal Potere.

Innovazione: Al di là delle singole scelte, l’innovazione si può realizzare soltanto all’interno di un quadro generale che comprende tecnologie, infrastrutture, capacità di generare e attrarre saperi e competenze, visione di lungo periodo. Può indicare, in maniera sintetica, quale è la sua idea guida riguardo l’ecosistema dell’innovazione per la nostra Regione?

Per creare lavoro ci vuole innovazione tenconologica e organizzativa, superare i miti ottocenteschi dell’aumento del consumo suolo – infrastrutture viarie – crescita della produzione. Miti ormai desueti e che bloccano la possibilita’ di vita, lavoro, socialita’. Sconfiggere le rendite di posizione, le rendite fondiarie, la pigrizia mentale per una Liguria aperta verso lo spazio euro-mediterraneo.

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