
In vista delle imminenti elezioni amministrative del Comune di Genova del 12 giugno 2022, come Associazione Open Genova abbiamo voluto stilare una lista di proposte che portiamo all’attenzione dei candidati sindaco e, in particolar modo, verso chi risulterà eletto alla carica di Sindaco di Genova.
Le proposte vertono sui principali temi che, secondo Associazione Open Genova, la prossima amministrazione comunale dovrà affrontare al fine di raggiungere una maggior semplificazione e transizione digitale nell’ambito territoriale del Comune di Genova.
L’elaborazione delle proposte parte da un contenuto più ampio, sviluppato nel 2020, che ha visto la partecipazione di oltre 60 associazioni (tra cui, Open Genova) nella stesura del “Manifesto 2SI per regioni e comuni”. Come Open Genova ne abbiamo parlato in questo articolo, mentre a questo link è possibile scaricare il documento originale e completo.
Ogni proposta si compone di un titolo principale seguito da una declinazione puntuale di attività e obiettivi. L’obiettivo delle nostre proposte è descrivere per macro punti le principali priorità e direttrici d’azione, senza fornire una Gap Analysis (analisi degli scostamenti) puntuale rispetto a quanto già esistente.
Proposte per la semplificazione e la transizione digitale
Semplificazione e trasparenza nella PA
- Cambiare la PA dall’interno, con l’obiettivo di offrire servizi innovativi e semplici da usare. Migliorare l’organizzazione della PA, con particolare enfasi sull’ascolto delle necessità dei lavoratori (bilanciamento vita-lavoro, smart working, sviluppo e potenziamento delle competenze digitali, riduzione del digital divide) e con forte orientamento della PA ad un approccio per obiettivi, ben definiti e misurabili;
- Procedere con la definizione di una roadmap per la digitalizzazione dei servizi con particolare focalizzazione sulla loro semplicità d’uso (anche tramite la definizione di una Agenda Digitale Locale), con l’obiettivo di pianificare puntualmente il processo di innovazione e di definire obiettivi, target, tempi e metriche per la sua applicazione;
- Introdurre logiche e strumenti per la creazione degli atti amministrativi in formato digitale nativo (ovvero senza successiva trasformazione carta/digitale);
- Potenziare e sviluppare il portale open data comunale con ulteriori dataset creati con le informazioni già in possesso dell’amministrazione;
- Realizzare, all’interno dell’amministrazione comunale, programmi di reskilling dei lavoratori con il potenziamento, laddove necessario, delle competenze digitali.
Riduzione del divario digitale
- Sviluppo delle competenze digitali dei cittadini, con particolare attenzione verso le categorie più deboli della popolazione (anziani, disoccupati, NEET) e con il coinvolgimento del terzo settore nella lotta al divario digitale; per approfondimenti è possibile consultare questo White Paper dal titolo “Il ruolo del Terzo Settore nella lotta al divario digitale culturale”;
- Adozione dei modelli definiti nelle “Linee guida” curate da AgID a partire dal 2014, in modo tale da creare esperienze e buone pratiche locali nel solco di quanto definito a livello nazionale;
- Affidare alla PA locale un ruolo di governance delle attività di alfabetizzazione digitale sul territorio, che dovranno avere:
- Caratteristiche di multicanalità, con l’adozione di momenti formativi sia online sia in presenza
- Caratteristiche di capillarità sul territorio, con diffusione su ogni municipio
- Caratteristiche di permanenza nel tempo, con il coinvolgimento diffuso su ogni fascia di età e condizione sociale del cittadino
Open source, riuso e software libero nella PA
- Le linee guida per l’acquisizione e il riuso del software nella PA, emanate dell’AgID, troppo spesso ignorate, definiscono gli obblighi e le modalità di riuso del software nella PA, che include le soluzioni messe a riuso dalla Pubblica Amministrazione ai sensi dell’art. 69 e il software open source di terze parti destinato alla PA. È importante che all’interno della PA ci sia maggior consapevolezza sui benefici derivanti dall’adozione dell’open source e dal riuso del software, anche grazie all’utilizzo del catalogo del software open source a disposizione della Pubblica Amministrazione;
- Garantire l’adozione e l’utilizzo di formati standard e aperti, con l’obiettivo di aumentare la fruibilità da parte dei cittadini e delle imprese senza limitazioni e prevenendo il fenomeno del cosiddetto “vendor lock-in”;
- Utilizzo e diffusione delle tecnologie open source in ambito scolastico, previa opportuna attività di formazione dei docenti, con l’obiettivo di promuovere una formazione pluralista e abituando gli studenti a saper scegliere con consapevolezza le tecnologie migliori per diventare cittadini autonomi e resilienti.